Uno dei principali simboli di Milano

Fu costruito nel XV secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una precedente fortificazione risalente al XIV secolo nota come Castrum Porte Jovis (Castello di porta Giovia o Zobia). Nei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Fra il Cinquecento e il Seicento era una delle principali cittadelle militari d’Europa. Restaurato in stile storicista da Luca Beltrami tra il 1890 e il 1905. Ora è sede di importanti istituzioni culturali e meta turistica. È uno dei più grandi castelli d’Europa.

Castello Sforzesco Milano – Storia

La costruzione di una fortificazione con funzioni difensive fu avviata nella seconda metà del Trecento dalla dinastia viscontea. Nel 1354 l’arcivescovo Giovanni Visconti, morendo, lasciò in eredità il ducato ai tre nipoti Matteo II, Galeazzo II e Bernabò. Tra il 1360 e il 1370 Galeazzo Visconti fece costruire, una fortificazione detta Castello di Porta Giovia, dal nome dell’antico ingresso della cinta delle mura romane dedicato a Giove.

L’edificio venne ampliato dai suoi successori. Gian Galeazzo Visconti, che divenne nel 1395 il primo duca di Milano. Giovanni Maria e Filippo Maria. Il risultato è un castello a pianta quadrata, con i lati lunghi 200 metri. Quattro torri agli angoli, di cui due rivolte verso la città con muri perimetrali spessi 7 metri. La costruzione divenne così dimora permanente della dinastia viscontea poi distrutta nel 1447.

Fu il capitano di ventura Francesco I Sforza ad avviarne la ricostruzione nel 1450 per farne la sua residenza. Non essendo di nobili origini, e non avendo un proprio blasone, mantenne quale stemma del proprio casato la vipera viscontea. Nel 1452 Filarete venne ingaggiato per la costruzione e la decorazione della torre mediana. Alla morte di Francesco, il figlio Galeazzo Maria fece continuare i lavori dall’architetto Benedetto Ferrini. In questi anni fu avviata una grande campagna di affreschi delle sale della corte ducale. Nel 1476, sotto la reggenza di Bona di Savoia, fu costruita la torre omonima.

Nel 1494 salì al potere Ludovico il Moro e il castello divenne sede di una delle corti più ricche e fastose d’Europa. Furono chiamati a lavorare artisti come Leonardo da Vinci (che affrescò diverse sale dell’appartamento ducale) e il Bramante. Di Leonardo resta in particolare la pittura di Intrecci vegetali con frutti e monocromi di radici e rocce nella Sala delle Asse, del 1498.

Castello Sforzesco Milano – XX Secolo

Negli anni a seguire il castello fu danneggiato dai continui attacchi che francesi, milanesi e truppe germaniche si scambiarono. Fu aggiunto un baluardo allungato chiamato “tenaglia” che dà il nome alla porta vicina e progettato forse da Cesare Cesariano, ma nel 1521 la Torre del Filarete esplose, perché un soldato francese fece per sbaglio esplodere una bomba dopo che la torre fu adibita ad armeria. Ritornato al potere e al castello, Francesco II Sforza ristrutturò e ampliò la fortezza, adibendone una parte a sontuosa dimora della moglie Cristina di Danimarca.

Nel corso del XX secolo il castello viene danneggiato e ristrutturato dopo la seconda guerra mondiale; negli anni novanta fu costruita in piazza castello una grande fontana ispirata ad una precedentemente installata sul posto che venne smantellata negli anni sessanta durante i lavori per la costruzione della prima linea della metropolitana e non più rimessa dopo il termine dei lavori.

Nel 2005 si è concluso l’ultimo restauro di cortili e sale.

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